La riforma universitaria cosiddetta Gelmini (240/2010) sta producendo un effetto paradossale, che è quello di trasformare le università in centri di ricerca che vivono la didattica come una scocciatura da ridurre al minimo. La riforma, infatti, premia la qualità della ricerca (e questo è giusto, ci mancherebbe) ma di fatto trascura completamente la qualità della didattica. In pratica, i "docenti" universitari, tanto più i ricercatori a tempo indeterminato come il sottoscritto, potranno (forse) trarre qualche beneficio per sé e per il loro dipartimento di afferenza se si impegneranno a pubblicare con regolarità e qualità, mentre la didattica (disponibilità e qualità delle lezioni frontali, del ricevimento studenti, del lavoro di supervisione delle tesi) non conterà nulla, diventando di fatto un impiccio, una perdita di tempo utile sottratto alla ricerca e alle pubblicazioni. Come si può pensare che il sapere si trasmetta in misura e forma adeguata in queste condizioni? E' evidente che se non si incentiva la qualità della didattica e si punta tutto sulla ricerca, gli studenti pagheranno un prezzo altissimo, fatto di docenti necessariamente distratti e assenteisti, lezioni disorganizzate e corsi di laurea sempre più poveri, demandati alle "seconde scelte" dell'accademia.
La trasmissione del sapere alle nuove generazioni è un dovere sostanziale e delicato tanto quanto la produzione di sapere originale, ed è necessario fare qualcosa per porre il problema in evidenza. Per questo alcuni studenti hanno steso un appello che io vi imploro di sottoscrivere e di far circolare il più possibile tra le vostre conoscenze. Per cortesia se leggete questo tramite Facebook condividete dopo aver firmato l'appello.
Ho insegnato a Venezia, Lubiana, Roma, Napoli, Firenze, Cosenza e Teramo. Sono stato research assistant alla Queen's University of Belfast e prima ho vissuto per due anni in Grecia, per il mio dottorato. Ora insegno a Tor Vergata e nel campus romano del Trinity College di Hartford (CT). Penso che le scienze sociali servano a darci una mano, gli uni con gli altri, ad affrontare questa cosa complicata, tanto meravigliosa quanto terribile, che chiamano vita.
2011/12: INFORMAZIONI PER CHI AVEVA 12 CFU E TUTTI GLI MP3 DELLE LEZIONI
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lunedì 30 aprile 2012
giovedì 26 aprile 2012
Tavola rotonda “Scuola e pluralismo religioso”
27 aprile 2012, ore 15,00 – 18,00, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Roma ‘Tor Vergata’ – Via Columbia, 1, Aula T30 La tavola rotonda organizzata dal CSPS e dalla Rivista Scuola Democratica. Learning for Democracy propone una discussione sul tema a partire dagli spunti offerti dalla recente pubblicazione:
Valeria Fabretti, A scuola di pluralismo. Identità e differenze nella sfera pubblica scolastica (Aracne, 2011). Introducono: Massimo Rosati (Direttore CSPS), Assunta Viteritti (Sapienza Università di Roma – SD) Intervengono: Luciano Benadusi (Sapienza Università di Roma – SD), Vittorio Campione (SD), Maddalena Colombo (Università Cattolica del Sacro Cuore), Valeria Fabretti (CSPS), Paola Gabbrielli (Ass. “Tavolo Interreligioso”), Donatella Palomba (Università di Roma Tor Vergata), Piero Vereni (CSPS).
giovedì 19 aprile 2012
LEZIONE 20 APRILE SOSPESA PER SCIOPERO
La lezione 15 di Antropologia culturale prevista per il 20 aprile è sospesa a causa dello sciopero dei mezzi che impedirà a molti di raggiungere Tor Vergata.
La lezione verrà recuperata a fine modulo (per cui l'esonero finale slitterà, consultate il calendario online tra qualche giorno, quando l'avrò aggiornato).
La lezione verrà recuperata a fine modulo (per cui l'esonero finale slitterà, consultate il calendario online tra qualche giorno, quando l'avrò aggiornato).
lunedì 16 aprile 2012
La porta di casa (e le occupazioni a Roma)
Mercoledì 18 aprile parteciperò ai Colloqui di Sensibilia. Quest'anno il tema da dibattere è molto generico ma, almeno per me, molto intrigante: COSE. Ho scelto come "cosa" da raccontare la porta di casa. Racconterò il ruolo di questo oggetto nel produrre la distinzione tra pubblico e privato, cos'è successo alla porta di casa e ai contesti di vicinato nella "città moderna"; come Roma sia sempre stata una città difficile da catalogare sulla scala uniforme della modernità e poi racconterò come alcuni tipi di occupazione abitativa in corso oggi nella città propongano un modello di porta di casa e di vicinato che contesta il modello razionale e moderno di città. Attraverso le occupazioni del Comitato popolare di lotta per la casa si può intravvedere un modo diverso non solo di affrontare l'emergenza abitativa, ma anche di socialità nello spazio urbano.
Ci vediamo nell'aula Moscati della facoltà di Lettere di Roma Tor Vergata (via Columbia, Roma).
La giornata inizia alle 10 con Luca Zevi (Istituto Nazionale di Architettura), Usi e abusi della memoria. Musei e memoriali.
Ci vediamo nell'aula Moscati della facoltà di Lettere di Roma Tor Vergata (via Columbia, Roma).
La giornata inizia alle 10 con Luca Zevi (Istituto Nazionale di Architettura), Usi e abusi della memoria. Musei e memoriali.
Alle 15 Alessandra Campo (Sapienza Università di Roma), Una pietra. Appunti per un'estetica antropologica a partire da Hans Jonas.
Alle 17 tocca a me La porta di casa. Lo spazio domestico e di vicinato in una occupazione abitativa romana.