Vicino alla casa della nonna di Amanda (due anni) hanno aperto la primavera scorsa una bellissima biblioteca comunale, la Vaccheria Nardi, e già dal nome si capisce che hanno occupato proprio gli spazi di un vecchio casale di Colli Aniene. La Biblioteca si dispone su diversi edifici, e oltre allo spazio canonico per i libri, alla videoteca, alla sala per le conferenze e altre iniziative, c’è anche una biblioteca per ragazzi, molto ben organizzata, che in fondo alla sala ha addirittura uno spazio separato per i bambini da zero a tre anni. Insomma, se siete nel settore Est di Roma e avete figli un giro ve lo consiglio.
Per Amanda è uno spazio di lettura e gioco bellissimo, tanto più che in un angolo di questa saletta per i nanetti c’è una specie di enorme, coloratissimo e morbido puff (o poltrona di Fracchia per chi ricorda gli sketch con Gianni Agus) dove Amanda si può gettare a peso morto dopo aver preso addirittura un po’ di rincorsa.
A Erice, dove passiamo l’estate (nella casa di nascita della stessa nonna) c’è una biblioteca, e quando ci siamo andati per prendere qualche libro per noi e per Rebecca (che invece ha quasi nove anni e ha trovato Coraline, che ha divorato in pochi giorni) Amanda pretendeva di “fale tuffi”, visto che lo spazio si chiamava “biblioteca”, anche se con il suo buon senso dopo poco ha capito che questa biblioteca era “unaltla” e quindi non era necessariamente dotata di tutti comfort della Vaccheria.
A proposito del nome, Amanda non capirà il senso della parola “biblioteca” almeno fino al ginnasio, e quindi ha deciso che il posto dove ci sono i libri, dove ci si tuffa sui puff e dove con la sorella e altri bambini si può giocare cercando di non alzare troppo la voce non è una “biblioteca” (parola evidentemente prima di alcun senso) , ma una “bimboteca”. Anche se qualche solerte bibliotecaria (anzi: bimbotecaria) ha provato più volte a correggerla, lei rimane tetragona nella sua interpretazione: quello è uno spazio per i bimbi, una bimboteca, e ci tiene a farlo sapere in giro.