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giovedì 13 marzo 2025

Metodologia e tecniche dell’etnografia. Lezione #10 di Antropologia culturale PIETRO VERENI per Tor Vergata

 

Lezione numero 10 registrata il 23 ottobre 2024


Lezione 10. Metodologia e tecniche dell’etnografia

 Introduzione alla ricerca etnografica

L’etnografia è il metodo con cui gli antropologi raccolgono i dati, avendo come spazio privilegiato di osservazione il campo (fieldwork). Così come lo storico lavora negli archivi e il sociologo utilizza i questionari, l’antropologo culturale si affida all'osservazione partecipante. L’obiettivo principale è comprendere il punto di vista Emic – la prospettiva del nativo – e ricostruire la logica culturale che rende coerente il suo modo di vivere.

Il problema della percezione selettiva

Un aspetto critico della ricerca etnografica è che la nostra percezione è selettiva e soggetta a errori. L’esperimento del gorilla invisibile (Daniel Simons) dimostra come l’attenzione si focalizzi su determinati aspetti, trascurandone altri anche molto evidenti. Questo vale anche per l’antropologo sul campo, che può rischiare di perdersi dettagli fondamentali se è troppo orientato su un obiettivo specifico.

L’importanza dell’osservazione partecipante

L’osservazione partecipante, definita da Bronislaw Malinowski, è la tecnica fondamentale della ricerca etnografica. L’antropologo partecipa alla vita quotidiana della comunità studiata, interagendo con i membri del gruppo per raccogliere dati sul loro sistema culturale. Il problema principale della ricerca sul campo è che non si sa mai quando e in che forma apparirà un "gorilla", ovvero un elemento cruciale ma imprevisto.

Il paradosso dell’intimità

A differenza di altre scienze sociali (come la sociologia o la storia), l’antropologia si basa su un rapporto di intimità con i soggetti studiati. Lo storico mantiene una certa distanza dalle sue fonti, mentre l’etnografo deve entrare in relazione con gli informatori, condividendo aspetti della loro vita per comprendere il loro mondo. Questa vicinanza può essere problematica, poiché può influenzare la ricerca, ma è anche lo strumento essenziale per ottenere dati significativi.

Le quattro forme di produzione del dato etnografico

Secondo Olivier de Sardan, l’etnografia produce dati attraverso quattro modalità principali:

1. Osservazione partecipante

2. Colloqui

3. Procedure di censimento

4. Raccolta di fonti scritte

1. Osservazione partecipante

L'osservazione partecipante è il metodo cardine della ricerca antropologica. I due strumenti fondamentali per questa tecnica sono:

  • Il taccuino: luogo in cui le percezioni vengono convertite in dati trattabili.
  • L’impregnazione: l’apprendimento implicito delle regole culturali attraverso la convivenza prolungata con la comunità.

L’etnografo non è un turista: non basta stare in un luogo, bisogna documentare sistematicamente tutto ciò che si osserva. La ricerca sul campo è faticosa e stressante, poiché richiede di mantenere sempre attiva la percezione e di non dare nulla per scontato.

2. Colloqui etnografici

I colloqui sono conversazioni che permettono di raccogliere informazioni in maniera più approfondita rispetto alla sola osservazione. A differenza delle interviste strutturate (che seguono domande predefinite), il colloquio etnografico è flessibile e adattabile alla situazione.

Esistono due tipi principali di colloqui:

  • Consulenza: quando un informatore esperto fornisce dati su un tema specifico (es. una donna anziana che racconta i rituali matrimoniali tradizionali).
  • Racconto: quando un informatore condivide esperienze personali e vissuti (es. la storia di un uomo che ha perso la famiglia a causa di un conflitto etnico).

Un elemento chiave del colloquio è la ricorsività: ogni risposta può generare nuove domande, rendendo il processo dinamico e adattabile.

3. Procedure di censimento

Le procedure di censimento sono utilizzate per raccogliere dati quantitativi e oggettivi. Esempi di censimenti etnografici includono:

  • Registri matrimoniali per studiare i matrimoni interetnici.
  • Analisi delle dimensioni delle abitazioni in relazione al reddito delle famiglie.
  • Rilevazione di alberi genealogici per comprendere le strutture di parentela.

A differenza degli altri metodi, il censimento tende a produrre dati di tipo Etic, ovvero non mediati dall’interpretazione dei nativi.

4. Raccolta di fonti scritte

Le fonti scritte sono fondamentali per la ricerca antropologica e possono essere di tre tipi:

1. Fonti propedeutiche: studi e documenti che si leggono prima del campo per prepararsi (storia locale, etnografie precedenti, ecc.).

2. Fonti integrate sul campo: lettere, quaderni, diari e pubblicazioni locali raccolti direttamente sul terreno.

3. Corpus autonomi: archivi, giornali e materiali audiovisivi preesistenti.

Oggi, le fonti multimediali (fotografie, video, registrazioni audio) sono sempre più rilevanti per documentare e analizzare le realtà culturali.

La politica del campo

Olivier de Sardan identifica alcune strategie per garantire la validità della ricerca etnografica, tra cui:

  • Triangolazione: confronto tra diverse fonti per verificare la coerenza delle informazioni.
  • Iterazione: ritorno ripetuto sugli stessi temi per ottenere dati più approfonditi.
  • Esplicitazione interpretativa: inserire riflessioni soggettive nel diario di campo per chiarire i processi di analisi.
  • Saturazione: riconoscere quando si è raccolto abbastanza materiale per poter trarre conclusioni.

Conclusioni

L’etnografia è un processo complesso che richiede una combinazione di osservazione, partecipazione e documentazione sistematica. L’antropologo deve trovare un equilibrio tra immersione e distacco, raccogliendo dati senza perdere la capacità di analizzarli criticamente. La metodologia etnografica non è solo una tecnica di ricerca, ma anche un approccio alla comprensione delle culture umane.