Parlare del carcere non è mai facile. Parlare delle pene estreme del carcere, vale a dire della pena di morte e dell'ergastolo, richiede uno sforzo ulteriore di comprensione di un istituto culturale che ha poche giustificazioni di ordine razionale.
Sono stato invitato a parlarne con persone che ne sanno molto più di me, farò la mia parte nel tentare di raccontare cosa significa "l'ergastolo ostativo" dal punto di vista della persona che lo vive, come caduta nella peggiore delle povertà, vale a dire la povertà di chi non ha più lo spazio per provare a immaginare il suo futuro come un punto nel tempo cui aspirare. Senza la possibilità di aspirare a un futuro, la vita si inaridisce, e l'ergastolo sembra concepito proprio come una macchina istituzionale per inaridire il futuro. Giovedì 27 ottobre, ore 16, PressPoint Roma per il Giubileo, via dei Penitenzieri 14, Roma.
www.romaperilgiubileo.gov.it
Ne parleremo con Salvatore Bonfiglio, giurista; Mario Caravale, storico del diritto; Patrizio Gonnella, presidente di Antigone; Mauro Palma, garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà. Coordina i lavoro Marco Ruotolo, costituzionalista.
Ho insegnato a Venezia, Lubiana, Roma, Napoli, Firenze, Cosenza e Teramo. Sono stato research assistant alla Queen's University of Belfast e prima ho vissuto per due anni in Grecia, per il mio dottorato. Ora insegno a Tor Vergata e nel campus romano del Trinity College di Hartford (CT). Penso che le scienze sociali servano a darci una mano, gli uni con gli altri, ad affrontare questa cosa complicata, tanto meravigliosa quanto terribile, che chiamano vita.
2011/12: INFORMAZIONI PER CHI AVEVA 12 CFU E TUTTI GLI MP3 DELLE LEZIONI
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mercoledì 26 ottobre 2016
mercoledì 12 ottobre 2016
Pietro Bartolo a Tor Vergata
Pietro Bartolo è il medico del poliambulatorio di Lampedusa, uno dei protagonisti di Fuocoammare, il film di Gianfranco Rosi vincitore a Berlino e candidato all'Oscar.
Assieme a Lidia Tilotta ha scritto Lacrime di sale. La mia storia quotidiana di medico di Lampedusa tra dolore e speranza, e ne parliamo venerdì 14 ottobre, dalle ore 11, nell'Auditorium di Tor Vergata, nella Macroarea di Lettere e Filosofia (via Columbia 1, 00133, Roma).
Per me è stata un lettura illuminante, perché prima di essere il diario di un medico sul campo, è un'autobiografia, vale a dire uno strumento di lavoro dell'antropologia culturale.
Cercherò di leggere il testo come un manuale di istruzioni per diventare Pietro Bartolo. Quali origini familiari e quali scelte (o destini) esistenziali bisogna aver percorso per trovarsi lì, sulla frontiera dell'umanità e cercare di strappare i corpi dalla furia del mare e dall'indifferenza dei molti?
Spero possiate venire tutti, il dottor Pietro Bartolo ha molto da dirci, e noi molto da imparare.
Assieme a Lidia Tilotta ha scritto Lacrime di sale. La mia storia quotidiana di medico di Lampedusa tra dolore e speranza, e ne parliamo venerdì 14 ottobre, dalle ore 11, nell'Auditorium di Tor Vergata, nella Macroarea di Lettere e Filosofia (via Columbia 1, 00133, Roma).
Per me è stata un lettura illuminante, perché prima di essere il diario di un medico sul campo, è un'autobiografia, vale a dire uno strumento di lavoro dell'antropologia culturale.
Cercherò di leggere il testo come un manuale di istruzioni per diventare Pietro Bartolo. Quali origini familiari e quali scelte (o destini) esistenziali bisogna aver percorso per trovarsi lì, sulla frontiera dell'umanità e cercare di strappare i corpi dalla furia del mare e dall'indifferenza dei molti?
Spero possiate venire tutti, il dottor Pietro Bartolo ha molto da dirci, e noi molto da imparare.