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giovedì 4 marzo 2021

LABORATORIO DIDATTICO: Filmare la cultura? Organizzato e condotto da Elia Romanelli


Iniziamo il 19 marzo. Visto che i laboratori didattici languono nella pandemia, ho pensato di organizzare online qualcosa che potesse attrarre gli studenti e le studentesse, e cosa ci potrebbe essere di più adatto, facendo lezione attraverso lo schermo, che riflettere sulle immagini stesse?

Quindi il laboratorio didattico di Antropologia culturale (che penso per molti di voi sia noto come Laboratorio di Antropologia urbana, essendo nato al PEF – Polo Ex Fienile) quest’anno parlerà di antropologia e immagini, il che significa che sarà dedicato al documentario etnografico.

Visto che io non ne so nulla, ho chiesto a Elia Romanelli, ormai espertissimo antropologo documentarista, di organizzare sei incontri che tenessero viva per quanto possibile la dimensione artigianale del nostro mestiere.  

1. IL NON-VERO

 Si guarderà all’origine dell’antropologia visuale e quindi all’utilizzo dei materiali fotografici e video nei lavori di Gregory Bateson e Margaret Mead.

Si valuteranno i rischi impliciti nella volontà di standardizzare le immagini fino a certi estremi del “cinema d’osservazione”.

Attraverso le considerazioni di James Clifford e di Vincent Crapanzano, il tema dell’inevitabilità di essere autori.

L’esempio cinematografico di Flaherty: le prime finzioni nel primo documentario.

L’esempio delle musiche in De Seta e in Cecilia Mangini.

Il tema estremo della messa in scena come unica possibilità di narrare “il vero”

Introduzione, racconto e visione di “The act of killing”.

 Filmografia:

 Tim Asch “The Ax Fight”

Robert Flaherty “Nanook of the north”

Vittorio De Seta “Lu tempu di li pisci spata”

Cecilia Mangini “Stendalì (suonano ancora)”

Joshua Oppenheimer “The act of killing”

  

2. IL NON-ESPLICITO

 In questo incontro si vuole sottolineare come spesso il tema trattato in un documentario possa essere pretestuoso e come il suo valore informativo, la sua parabola, addirittura il suo messaggio, possa essere effettivamente legato ad un secondo livello di lettura (di visione).

In questo senso si guarderà alle differenze di approccio tra il cinema di Herzog e il Cinéma Vérité.

 Filmografia

 Kitty Green “Casting JonBenet”

Katja Marika Gauriloff “Canned Dreams”

 

3. IL NON-PROTAGONISTA (La realtà decide il plot)

Si vuole tentare un parallelismo tra la figura dell’informatore in antropologia e quella del protagonista-intervistato in un documentario. E cosa succede teoricamente se si parte dalla possibilità di basare un documentario  su una persona che nega la sua collaborazione.

Il caso di “Cadenza d’inganno”: rendere protagonista chi fugge e fargli decidere il finale del film.

Altri interventi della realtà sul processo produttivo e sul plot: i pidocchi e l’innamoramento dell’elettricista in “Anna” di Grifi.

Infine il film girato “per caso”, senza regista, senza direttore della fotografia, con un protagonista ignaro: “87 ore”

 Filmografia

 Leonardo Di Costanzo “Cadenza d’inganno”

Alberto Grifi e Massimo Sarchielli  “Anna”

Alberto Grifi “Verifica incerta”

Costanza Quatriglio “87 ore”

 

4 IL NON-TEMA

 Partendo dalla forte parentela tra antropologia e documentario, pensando cioè al momento del campo di ricerca/sopralluogo, si guarderà poi alle differenze negli sviluppi possibili.

Il regista che decide di non lavorare su nessun tema in specifico, di sviluppare il proprio lavoro attraverso immagini apparentemente scollegate l’una all’altra.

Introduzione e visione di “Untitled”.

Walter Benjamin sull’interrogare le immagini.

Segue un’ intervista a Mauro Santini, sempre sulla possibilità di non cercare un tema.

Breve incontro con Laura Romano che ci racconta le reazioni e i doveri dei produttori di fronte alle proposte inconsuete, agli script di documentari complessi.

 Filmografia

 Michael Glawogger, Monica Willi “Untitled”

Mauro Santini “Attesa di un’estate”

 

5 LA NON-LEZIONE

 Il quinto incontro vuole accennare ad alcuni temi che possano integrare la visione eterogenea del concetto di documentario favorita dalle lezioni precedenti.

Il Mockumentary e il valore dell’informazione nel documentario.

La spettacolarizzazione dell’informazione: come Netflix racconta Osho.

Il found footage: la possibilità di non girare nulla, l’utilizzo di ciò che già c’è.

Parte del quinto incontro sarà dedicato alla preparazione del campo di ricerca/sopralluogo che i singoli studenti affronteranno come prova pratica nelle settimane a seguire.

 Filmografia

 Peter Jackson “Forgotten Silver”

Alina Marazzi “Un’ora sola ti vorrei”

 

 6 I PROGETTI

 L’ultimo incontro sarà la discussione dei materiali e dei progetti prodotti dagli studenti, attraverso una prospettiva antropologica, una prospettiva registica ed una prospettiva produttiva.

Laura Romano analizzerà alcune proposte e se ne discuterà l’effettiva fattibilità, la vendibilità, il confronto con il mercato, i mezzi necessari.

 

CALENDARIO

19 marzo – 2 aprile – 16 aprile – 30 aprile – 14 maggio – 28 maggio

Gli incontri si tengono dalle 13 alle 15 sulle piattaforme Zoom e Teams.

 

Vista la natura laboratoriale del progetto, abbiamo bisogno di organizzare la presenza in numeri ristretti. Ci sono già delle iscrizioni, per cui se siete interessate o interessati scrivete al mio indirizzo di Tor Vergata: pietro.vereni@uniroma2.it, oppure anche a piero.vereni@gmail.com