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mercoledì 9 aprile 2025

L'immaginazione come pratica sociale (Appadurai Seconda parte) Lezione #13 di Antropologia culturale Modulo A - PIETRO VERENI per Tor Vergata

 

Lezione numero 13 registrata il 30 ottobre 2024

Lezione 13 – Appadurai e l'immaginazione come pratica sociale 30 10 2024

I tre assi dell’antropologia contemporanea

La lezione si apre con un richiamo ai tre assi fondativi della disciplina: la dimensione ermeneutica di Clifford Geertz, la metodologia empirica di Jean-Pierre Olivier de Sardan e il ripensamento della ricerca sul campo proposto da Appadurai. Quest’ultimo mette in crisi l’idea classica di campo etnografico come spazio chiuso e stabile, introducendo la nozione di deterritorializzazione: oggi, fare etnografia significa osservare flussi – di persone, idee, immagini – che attraversano i luoghi, piuttosto che studiare i luoghi in sé.

La trasformazione dell’immaginazione

Appadurai insiste sul fatto che l’immaginazione non è più un lusso o una fuga, ma una pratica sociale centrale nella costruzione della realtà. La rivoluzione elettronica e poi digitale ha modificato profondamente il rapporto tra produzione e consumo culturale, disaccoppiando il tempo dell’azione dal tempo della fruizione. Il passato diventa un archivio sincronico, un deposito accessibile e rimaneggiabile. L’immaginario non è dunque solo il frutto di una cultura alta, ma qualcosa che agisce nelle pratiche quotidiane.

Contro l’idea di americanizzazione

Appadurai rifiuta l’equazione globalizzazione = americanizzazione, argomentando che i prodotti culturali globali vengono reinterpretati localmente in modi imprevisti. L’esempio delle soap opera occidentali fruite nel Golfo Persico (in cui personaggi “negativi” come Sue Ellen vengono letti come figure di emancipazione femminile) mostra che la ricezione culturale è sempre attiva, non passiva. Le culture non vengono omogeneizzate, ma reinterpretate attraverso processi locali di senso.

L’eterogeneità generata dalla globalizzazione

In contrapposizione alla visione di un mondo sempre più omogeneo, Appadurai introduce l’idea di eterogeneizzazione. Un esempio concreto è il caso dei bangladesi italiani a Londra, che, dopo aver ottenuto la cittadinanza italiana, si sono trasferiti nel Regno Unito. Qui, la loro identità risulta ibrida, distinta sia da quella dei bangladesi inglesi di vecchia data sia da quella dei bangladesi appena arrivati. Si tratta di nuove soggettività culturali prodotte dalla coesistenza e dall’interazione di diversità precedenti.

Il bricolage identitario

Nel mondo contemporaneo, l’identità culturale si configura come un bricolage, un “fai da te” simbolico costruito con i materiali a disposizione. Nessuno ha accesso completo a tutte le culture del mondo, ma ciascuno combina frammenti selezionati in base alla propria esperienza. Questo bricolage è reso possibile dalle tecnologie di comunicazione e rappresentazione, che moltiplicano le fonti di senso disponibili.

La nostalgia da tavolino

Un concetto centrale è la “armchair nostalgia” (tradotta come “nostalgia da tavolino”): si tratta della nostalgia per un passato mai vissuto, costruita attraverso media, pubblicità e consumo culturale. È una potente leva dell’immaginario contemporaneo, utilizzata anche dai grandi attori commerciali e politici. Il passato viene messo in scena, ricostruito, reinventato – come mostrano fenomeni di remake, retro-culture e persino le narrazioni identitarie delle diaspore.

Gli orami di Appadurai

Appadurai propone un modello analitico fondato su cinque -scapes, tradotti come orami:

  • Etnorama (ethnoscape): i flussi di persone e gruppi etnici.
  • Tecnorama (technoscape): i flussi di tecnologie.
  • Finanziorama (financescape): i flussi finanziari.
  • Mediorama (mediascape): le immagini e le narrazioni mediali.
  • Ideorama (ideoscape): i flussi di idee e ideologie.

Ciascun orama rappresenta un punto di vista dinamico, una prospettiva mobile sui fenomeni culturali globali. Questo approccio consente di superare la visione statica e compartimentata della realtà sociale.

La disgiunzione dei livelli

Appadurai critica il modello materialista classico secondo cui la struttura economica determina quella politica, che a sua volta determina la sovrastruttura ideologica. In realtà, mostra come le idee e l’immaginario possano anticipare e determinare mutamenti politici ed economici. Un esempio emblematico è l’Albania post-comunista, dove l’arrivo di programmi televisivi occidentali (come Baywatch) ha avuto un impatto culturale e sociale tale da scardinare l’ideologia dominante e incentivare la migrazione.

Tecnologia e rappresentazione

Un potente esempio della portata trasformativa delle tecnologie di rappresentazione è dato dalle ecografie 3D, che rendono visibile il volto di un feto prima della nascita, modificando radicalmente il rapporto tra genitori e nascituro. La visibilità precoce attiva legami affettivi e ha implicazioni etiche e politiche profonde, ad esempio nel dibattito sull’aborto. Le tecnologie plasmano il nostro immaginario anche nell’intimità, e non solo nelle sfere pubbliche o mediatiche.

La circolazione globale dell’immaginario

Il caso dei macedoni della diaspora (in Canada e Australia) che inviano videocassette con danze tradizionali di fatto vietate in Grecia è emblematico della logica dei mediorami: l’immaginario può viaggiare e riattivare memorie e identità rimosse anche a grande distanza. Questo mostra come i flussi globali di immagini e idee incidano direttamente sulle dinamiche locali.

Il ruolo degli ideorami nella politica contemporanea

Gli ideorami non sono mai neutri: sono influenzati dai finanziamenti, dai media, dalle diaspore intellettuali. Le mobilitazioni studentesche nei campus americani o le dinamiche nei quartieri londinesi lo dimostrano: l’accesso a certi contenuti e la loro diffusione globale modificano i termini del dibattito politico. L’ideologia, in questo senso, non è più epifenomeno dell’economia, ma agente attivo di trasformazione.

Conclusione: l’immaginazione come forza trasformativa

La lezione si chiude ribadendo l’urgenza di abbandonare le vecchie griglie teoriche e adottare un modello più flessibile, reticolare, fluido della realtà culturale. L’immaginazione è una pratica sociale concreta, che trasforma i modi di vivere, pensare, comunicare e persino amare. Studiare la cultura oggi significa seguire i flussi, osservare i punti di incrocio, interpretare gli usi locali del globale.

  SCALLETTA DI RIPASSO – Lezione 13: Appadurai e l’immaginazione come pratica sociale

1. Tre assi dell’antropologia contemporanea

  • Geertz: ermeneutica e interpretazione dell’etnografia
  • Olivier de Sardan: tecniche di campo e metodologia empirica
  • Appadurai: crisi della territorialità e nuove condizioni del campo

2. Deterritorializzazione e fine del campo classico

  • Addio al modello "esotico" (elmetto, chinino, nativi)
  • Il campo è attraversato da flussi (di persone, oggetti, idee)
  • Studio del movimento, non della staticità

3. L’immaginazione come pratica sociale

  • Non più evasione o fantasia, ma opera culturale concreta
  • Agisce nella costruzione della soggettività e dell’identità
  • Interazione continua tra individui e campi globali

4. Critica all’americanizzazione

  • La globalizzazione non è omogeneizzazione culturale
  • I contenuti globali vengono reinterpretati localmente (es. Dallas, Queen, Baywatch)
  • Contro la visione di imperialismo culturale passivo

5. L’eterogeneizzazione

  • Non solo coesistenza di diversità, ma produzione di nuove differenze
  • Caso studio: bangladesi italiani a Londra
  • Identità diasporiche plurime → conflitti, bricolage culturale

6. Il concetto di bricolage identitario

  • Accesso selettivo a frammenti culturali
  • Combinazione creativa e personale
  • Nessuna cultura è interamente disponibile a chiunque

7. Nostalgia da tavolino (armchair nostalgia)

  • Nostalgia per un passato mai vissuto
  • Strumento usato da pubblicità, politica, cultura di massa
  • Esempi: estetica anni ’50, remake, cosplay, Baywatch in Albania

8. I cinque -scapes di Appadurai (tradotti in -orami)

  • Etnorama: flussi di persone, migrazioni, diaspore
  • Tecnorama: flussi tecnologici e loro impatto culturale
  • Finanziorama: flussi finanziari e potere economico
  • Mediorama: flussi di immagini e rappresentazioni
  • Ideorama: flussi di idee, ideologie, movimenti politici

9. La disgiunzione delle sequenze causali classiche

  • Critica al modello materialista: economia → politica → ideologia
  • Esempio: Albania post-Hoxha e impatto dei media
  • L’immaginario può precedere e trasformare l’economia e la politica

10. Cultura e rappresentazione: conseguenze profonde

  • Le tecnologie cambiano il mondo rappresentato (es. ecografia 3D)
  • Impatti etici, affettivi e politici (es. lutto perinatale, pro-life)
  • La cultura come rete di simboli e flussi interconnessi