Venerdì 20 giugno mi trovate al Campo Sportivo XXV Aprile, dove i fantastici amici di Liberi Nantes organizzano un bel pomeriggio per la Giornata Mondiale del Rifugiato. Li conosco da tanti anni – siamo praticamente vicini di casa – e ogni volta che passo davanti al loro campo mi ricordo che accoglienza e dignità possono anche avere il rumore allegro di un pallone e l’ostinazione di chi gioca, anche quando la terra è dura e la linea del fallo laterale te la devi un po’ immaginare.
Verso le 20:15 toccherà a me dire due cose su popoli,
confini e identità. Parole importanti, certo… ma cercheremo di maneggiarle
con cura e un po’ di ironia, provando insieme a darne definizioni oneste,
senza dogmi e senza paura delle sfumature.
Alla fine c'è anche da mangiare, e si sa che, tra un
boccone e una chiacchiera, ci si capisce sempre meglio.