Ci sto pensando da qualche giorno (da quando l’ho scoperto, in verità, e cioè dal 30 giugno scorso) e il pensiero mi è tornato pressante quando Vale ha postato la traduzione di Forgetfulness sul suo blog (un buon blog sul versante intimista / diario, ma posta poco per diventare un’abitudine per noi leggerla). Mi è rimbalzato, il pensiero, perché ho scaricato diversi mp3 in cui Billy Collins legge le sue poesie.
Nella versione che ho scaricato io, Forgetfulness viene letta da Collins durante un workshop di poesia, e la gente che lo ascolta RIDE, ride di cuore mentre lui racconta la dimenticanza.
Anch’io, come Vale, non avevo misurato esattemente il peso dell’ironia in questo testo. Ma sentendo la lettura fatta da Collins davanti a un pubblico americano, e sentendo la sua (del pubblico) reazione, mi sono convinto che
Billy Collins (BC) non è un poeta secondo gli standard probabilmente europei, sicuramente italiani (Poeta Europeo/Italiano, PE/I).
Le motivazioni sono diverse:
1. Si capisce di cosa parla. Diversamente dal PE/I, BC non usa particolari neologismi, ellissi, e tutta la retorica comune del poeta. Le sue scelte lessicali sono piane, la sua strutturazione sintattica segue lo standard della lingua inglese parlata (Soggetto-Oggetto-Verbo). Un PE/I si inerpica sul linguaggio come uno scalatore sull’Everest, ne fa una questione di principio, si sente perennemente sotto sfida e per questo spesso schiaffeggia con il guanto e il linguaggio, e chi lo legge. BC sembra lasciarsi andare dentro il linguaggio con la consuetudine di chi sta a casa sua, non a casa del nemico o nel tempio di una divinità imperiosa da rabbonire. Corollario del punto 1 è la paradossale facilità con cui BC può essere tradotto. In traduzione, il rischio più comune per un professionista uso alla tradizione dei PE/I è quello di complicare senza ragione il testo originale, di forzare certe scelte lessicali, di imporre insomma gli stilemi del PE/I sul testo di BC, sentito “troppo poco poetico” e quindi meritevole di un miglioramento. Il rischio insomma è quello che di solito accompagna la traduzione di testi scientifici: il traduttore che si mette a fare l’editor.
2. Parla ai lettori. Diversamente dal PE/I, quando leggiamo una poesia di BC non ci pare di andare a frugare dentro il cassetto di uno sconosciuto, ma abbiamo l’impressione che quella poesia sia rivolta a noi. Mentre cioè il PE/I parla sostanzialmente a se stesso, ed eventualmente concede a noi l’ascolto di questa sua autocomunicazione, BC comunica direttamente ai suoi lettori/ascoltatori. Sembra preoccupato che la sua comunicazione vada a buon fine, caratteristica che lo rende del tutto peculiare rispetto al PE/I, che ha come fine evidente l’espressione, non la comunicazione. Mentre cioè il PE/I scrive sotto la pressione della seguente domanda: “io,cosa sento?”, BC prova a rispondere a quest’altra con le sue poesie: “Come posso raccontare quel che sento?”
3. È ironico e riflessivo. Il tipico PE/I ha un’enorme capacità di introspezione rispetto ai suoi stati umorali; è in grado di entrare nelle logiche del Mondo come un coltello caldo in un panetto di burro, ma sembra del tutto cieco rispetto alla retorica della propria produzione (ok, qui esistono eccezioni anche per il PE/I, ma raramente di tratta dei nomi che vanno per la maggiore, e se un PE/I fa ridere, è più facile che finisca a Zelig che su qualche rivista specializzatqa), come se lo spazio dell’espressione poetica fosse l’unico in cui il PE/I non riesce ad applicare il suo straordinario acume analitico. BC, invece, smonta costantemente con le sue poesie la concezione standard di poesia. E, grazie ai punti uno e due, lo fa senza cadere nella gratuita cripticità, ma mantenendo un contatto con il linguaggio della vita quotidiana e con i suoi lettori. Il PE/I, invece, quanto più intende scardinare la retorica della poesia (quanto più, cioè, è riflessivo rispetto al suo lavoro) tanto più fa pagare questa sua consapevolezza in termine di comprensione e comunicazione.
Ci sono probabilmente altri motivi, ma mi pare i principali siano questi. I motivi per cui BC mi piace, e molti PE/I mi danno sui nervi.