Ho insegnato a Venezia, Lubiana, Roma, Napoli, Firenze, Cosenza e Teramo. Sono stato research assistant alla Queen's University of Belfast e prima ho vissuto per due anni in Grecia, per il mio dottorato. Ora insegno a Tor Vergata e nel campus romano del Trinity College di Hartford (CT). Penso che le scienze sociali servano a darci una mano, gli uni con gli altri, ad affrontare questa cosa complicata, tanto meravigliosa quanto terribile, che chiamano vita.
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giovedì 15 gennaio 2009
Sintomi
Da qualche settimana Amanda (5 mesi) non prende più il latte della mamma, e siamo passati all’allattamento artificiale. Per disinfettare i biberon di Amanda usiamo un prodotto di marca, che poi si risolve nell’essere una specie di varecchina profumata e costosissima: ne mettiamo un misurino in due litri d’acqua e per 24 ore possiamo essere sicuri che i biberon saranno disinfettati a fondo. Il liquido è un po’ irritante per la pelle e dopo qualche giorno che sciacquavamo tettarelle, ghiere e biberon, io e Valeria ci siamo ritrovati con le mani tutte secche e screpolate.
Al supermercato ho pensato di comprare i guanti di gomma. Vedo la taglia “grande” e la porto a casa, solo per scoprire che l’unità di misura dei guanti per lavare i piatti è tuttora la mano di una donna, per cui “grande” significa “grande da donna”, e infatti a me stanno strettissimi.
È dentro ovvietà di questo tipo (le taglie dei guanti per lavare i piatti) che si nasconde la disparità tra uomini e donne che tutti diamo per scontata.