Quale scuola per quale cittadinanza. Il futuro dell’istituto Pisacane tra conflitti di simboli ed esclusione delle seconde generazioni, organizzato dall’Osservatorio sul razzismo e le diversità “M.G. Favara”,Università Roma Tre, Mercoledì 24 marzo, h. 10, Piazza della Repubblica, 10
Ho insegnato a Venezia, Lubiana, Roma, Napoli, Firenze, Cosenza e Teramo. Sono stato research assistant alla Queen's University of Belfast e prima ho vissuto per due anni in Grecia, per il mio dottorato. Ora insegno a Tor Vergata e nel campus romano del Trinity College di Hartford (CT). Penso che le scienze sociali servano a darci una mano, gli uni con gli altri, ad affrontare questa cosa complicata, tanto meravigliosa quanto terribile, che chiamano vita.
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martedì 23 marzo 2010
Cittadinanza e scuola
Giovedì scorso siamo stati con gli studenti del Trinity College in visita al quartiere di Torpignattara, e il giro si è concluso alla scuola Pisacane, in quest'ultimo anno al centro di diverse polemiche e comunque nell'occhio del ciclone per il fatto che circa il 90 percento degli alunni è composto da figli di stranieri, anche se il 99 percento di questi "stranieri" è nato in Italia, parla italiano come madre lingua (spesso in combinazione con un'altra lingua) ed è a tutti gli effetti italiano in senso culturale (che è l'unico criterio che conta per stabilire l'identità). Mercoledì prossimo c'è un'iniziativa importante, alla quale non posso partecipare perché sono in seduta di laurea, ma che credo vada segnalata in ogni modo perché è attorno a temi come questo che ci giochiamo il futuro di questo paese. La circolare ministeriale n. 2 dell'8 gennaio 2010, infatti, prevede che dal prossimo anno accademico nelle classi non più del 30 percento degli alunni siano di "cittadinana non italiana". Rispettando il testo della circolare, il prossimo anno alla Pisacane non riusciranno a comporre neppure una prima elementare, e stanno letteralmente smistando i nuovi possibili alunni su altre scuole, molto lontane dalla Pisacane.