I ragazzi di
Soggiorno Stampa (so che "ragazzi" suona paternalistico e poco professionalizzante, ma veramente "sorragazzi", anche se "sobbravi") hanno stesso un pezzo sull'incontro che si è tenuto a Tor Vergata il 20 novembre scorso con Jasser Auda. Lo riporto qui di seguito, con il link alla sintesi audio.
La legge islamica
condanna gli attentati di Parigi Camminando per le
strade si sentono voci e culture che spesso si scontrano tra loro, ma che
comunque mantengono la peculiarità della dimensione multiforme della società.
“Quelli di Parigi erano attentatori islamici provenienti dalla Siria:
cacciamoli dall'Italia” oppure “ho paura ad andare in giro: sai quanti
musulmani ci sono a Roma?”. Il terrore e l'odio dell'altro è quello che gli
attentatori vogliono far passare nelle teste dei popoli 'occidentali'. Ma
davvero la legge islamica, la famosa Shari'a, obbliga i musulmani a sterminare
i cristiani? Il ricercatore di
Antropologia culturale presso l'Università degli studi di Roma “Tor Vergata”,
Piero Vereni, ha organizzato l’incontro “Islam Giustizia Violenza” proprio per
discutere della legge islamica e della comunità musulmana che rappresenta una
realtà importante della società italiana del Ventunesimo secolo. Sabrina Lei,
direttrice di “Tawasul Europe”, ha spiegato che “secondo la Shari'a, ogni
credente islamico è responsabile singolarmente davanti a Dio e non si può
parlare di collettività in caso di errore personale”. Questo vuol dire che
anche chi ha provocato la morte di altre persone, come a Parigi, non deve
essere preso come unione di più persone ma come individuo singolo. “Islam”,
continua Lei, “è un invito che fa Dio nei confronti dell'uomo e la comunità
islamica è fondata sull'equilibrio: chiunque si avvicini all'estremismo non
segue la vita islamica”. Jasser Auda, direttore
esecutivo del “Maqasid Institute” di Londra, ha spiegato che “la parola Shari'a
non vuol dire legge islamica ma etica islamica. È un modo di vivere che
proviene dal divino, ispirato dal Profeta”. C'è un'altra parola, Kanun, che
invece indica la 'legge del posto', basata sulla Costituzione di uno Stato.
Quest'ultima è molto diversa dalla Shari'a. “La parte stabile
delle legge islamica”, continua Auda, “è legata alle azioni di culto e si lega
all'etica delle persone. C'è anche una parte variabile che riguarda le attività
quotidiane dei musulmani. Bene, la Giustizia islamica è equilibrio”.
AUDIO Jasser Auda
Il cambiamento
non avverrà se il popolo islamico non vorrà. Finché le persone non sentiranno il
bisogno di cambiare e trovare una base comune, ci saranno sempre dei conflitti.
Il convegno ha rivelato come organizzazioni come l'Isis siano il frutto di
violenze e tirannie pregresse: queste creano delle bestie che non rappresentano
la parte religiosa, ma quella cattiva. Auda descrive l'Isis e gli attentatori
come persone non intelligenti. Queste 'bestie' non rappresentano e non
rappresenteranno mai l'Islam. Non confondiamo.