Poesia, religione e antropologia sono sorelle germane, figlie del linguaggio e del nostro bisogno di senso.
Io amo particolarmente quella poesia che non ha paura di far circolare il suo senso, che non si rintana nell'urgenza creativa dell'artista, ma si sente a suo agio nella fabrilità discreta dell'artigiano. Amo Billy Collins, e ho tradotto per qualche tempo alcune sue poesie su questo blog, anni fa.
I poeti, se non sono tutti presi da sé stessi (nel qual caso diventano insopportabili) ma si preoccupano di comunicare (non di esprimere) la loro visione del mondo, aprono piste per nuove esplorazioni del vissuto, costituiscono letteralmente (letteralmente) nuovi mondi.
Allora al Fienile, quando un gruppetto di poetastri dei Castelli, il Castelli Poetry Slam, è venuto a proporci una "gara di poesia" non potevamo non rimanere affascinati, incuriositi, interessati. E ci siamo organizzati grazie al sostegno sempre meraviglioso dei ragazzi dell'Errezero.
Ci vediamo giovedì 30 novembre, si parte alle 21, possiamo mangiare un boccone autoprodotto, e poi autoprodurre le nostre poesie, o autoascoltare quelle prodotte dal qualche autoamico presente. Venite a fare a gara di Mondo. Iscrivetevi come poeti per leggere in pubblico le vostre poesie, offrite la vostra visione, fatevene portavoce. Iscrivetevi mandando una mail a castellipoetryslam@gmail.com.