Sul Corriere di oggi Giavazzi il Grande (santo subito) riprende quel che diceva Stella ieri. Bene, non è mio costume criticare Giavazzi (sono d’accordo praticamente con tutto quello che dice) ma vorrei sottolineare un punto. A me pare che la questione non sia tanto la gerontocrazia, ma gli scatti di carriera per meriti geriatrici.
So di concorsi all’università organizzati poco prima che il docente andasse fuori ruolo, per non farlo andare in pensione come ricercatore (poverino, è tanti anni che lavora). So di gente che non ha prodotto nulla di sensato ma “deve” avere la cattedra perché sono trent’anni che è ricercatore. Questo è il male. Che diventare anziani produce automaticamente merito. Se poi uno è vecchio ma ancora bravo, per me non è un problema che abbia potere.
Ho insegnato a Venezia, Lubiana, Roma, Napoli, Firenze, Cosenza e Teramo. Sono stato research assistant alla Queen's University of Belfast e prima ho vissuto per due anni in Grecia, per il mio dottorato. Ora insegno a Tor Vergata e nel campus romano del Trinity College di Hartford (CT). Penso che le scienze sociali servano a darci una mano, gli uni con gli altri, ad affrontare questa cosa complicata, tanto meravigliosa quanto terribile, che chiamano vita.