2011/12: INFORMAZIONI PER CHI AVEVA 12 CFU E TUTTI GLI MP3 DELLE LEZIONI

sabato 24 aprile 2010

Michael Herzfeld a Villa Mondragone

Michael Herzfeld, onltre ad essere un antropologo tra i più noti, è anche una persona squisita.
Avevo partecipato a un bando per alcuni fondi che la mia Università stanzia ogni anno per organizzare eventi a Villa Mondragone,  un posto meraviglioso ma non esattamente dietro l'angolo.
Avevo chiesto un finanziamento di circa 15.000 euro per organizzare un convegno dedicato ai "Balcani" e al senso di questa regione oggi. Me ne hanno dati 1200. Pensavo di non fare nulla, poi ho pensato che Michael sarebbe stato comunque a Roma, in quel periodo, e ho avuto la faccia tosta di chiedergli di fare per i miei studenti una lezione su "la ricerca sul campo", una argomento di cui è maestro, avendo condotto ricerche in Grecia, Italia e Tailandia. Insomma, martedì prossimo si fa la gita a Villa Mondragone, e il professor Michael Herzfeld ci delizierà con i suoi racconti dal fieldwork! Se qualcuno fosse interessato, forse c'è ancor qualche posto sul pullman. Chi volesse venire anche per conto suo è pregato di informarmi in anticipo, dato che la sala è piccola e dobbiamo evitare di riempirla oltre il limite dei 50 posti.

lunedì 19 aprile 2010

Ciao Melusina

Ricevo e pubblico con grande dispiacere. Ci ho lavorato due anni, e ben più a lungo ci ho collaborato e letto. Peccato, peccato sul serio.


Alle autrici e agli autori, collaboratrici e collaboratori della Meltemi
 
Care e cari,
 
come sapete la condizione della casa editrice è da tempo ai limiti della sopravvivenza e da mesi siamo impegnati (anche attraverso il contributo di molti di voi) nel tentativo di sanare una situazione della quale abbiamo più volte manifestato la gravità.
I tentativi che abbiamo compiuto, pur importanti, non hanno modificato sostanzialmente lo stato delle cose e oggi ci troviamo obbligati a sospendere le attività mentre stiamo lavorando per una chiusura del bilancio 2009 che non comporti ulteriori gravi decisioni.
 
Dal 30 aprile lasceremo la sede di Via Merulana e le comunicazioni potranno avvenire solo attraverso i nostri indirizzi mail, mentre rimarrà in attività il sito per tutte le funzioni che gli appartengono.
 
A tutti voi va il nostro ringraziamento per il cammino compiuto insieme: è stato un percorso le cui difficoltà non intaccano i risultati ottenuti sul piano della politica culturale e dei quali ci sentiamo impegnati a mantenere vivo lo spirito e gli obiettivi che li hanno ispirati.
 
Buon lavoro e un caro saluto

Meltemi Editore

"Il post"

Domani 20 aprile parte "il Post", sito di Luca Sofri dedicato all'informazione. Dato che Sofri è uno dei blogger più noti e intelligenti, credo che valga la pena di seguire questo suo esperimento di informazione. Non ho capito bene se si tratterà di una testata vera e propria, ma mi aspetto cose interessanti, qualunche cosa sia. Quindi forza, aggiornate i vostri bookmarks: www.ilpost.it

in riferimento a: Il Post (visualizza su Google Sidewiki)

mercoledì 14 aprile 2010

Amici su Facebook

A lezione, parlando delle relazioni sociali, abbiamo parlato anche dell'"amicizia" come forma culturale, non come sentimento spontaneo ma come pratica sociale codificata, più o meno implicitamente.
Mi ricordo di aver fatto notare una "stranezza" di Facebook rispetto ad altri social networks sotto questo punto di vista. Servizi come Twitter, Academia o FriendFeed ti permettono di farti seguire da qualcuno senza nessariamente diventare un suo follower. In questo modo la relazione mimata sul social network somiglia alla relazione reale, che spesso è del tutto o parzialmente asimmetrica, per cui io posso "considerarmi" amico di Tizio, senza che Tizio mi consideri amico suo (su Academia io sono un follower di Noam Chomsky, che ovviamente non si sogna neppure lontanamente di reciprocare e non sarà mai un mio follower).
Su Fb, invece, l'amicizia è per forza una relazione simmetrica: se x è amico di y, allora y è amico di x, falsando così profondamente la natura della relazione amicale "reale" (per cui spesso vale la regola: se x è amico di y, y considera x uno scocciatore...). Io credo che questa finta simmetria dell'amicizia sia una delle ragioni del successo planetario di Fb, che semplifica fittiziamente la complicata natura dello scambio semiotico tra persone che si considerano amiche nella realtà.
Da questa asimmetria naturale appiattita nella finzione di Facebook deriva il profondo senso di delusione che a volte porta al "suicidio da Facebook" di cui ho già parlato in questo blog più di un anno fa: l'utente percepisce il senso di falsità della relazione impostata e decide di uscire da un gioco vacuo se non pernicioso. Altre volte, non è tanto la sensazione di stare giocando una partita truccata a creare delusione, quanto invece la delusione di  verificare che quel che nel vitro di Fb sembra costituirsi come un gruppo, in vivo si sfalda senza remissione. Sandrone Dazieri, uno scrittore di gialli con un suo certo seguito, racconta la storia del suo suicidio da Fb in modo decisamente accorato. Dopo aver provato a gestire le amicizie su Fb contenendole agli amici reali, cede alla speranza di costituire un gruppo effettivo di amici virtuali, ma rimane fregato quando si illude che quegli amici pronti a cliccare qualunque cazzata sul sito siano anche pronti ad alzare il culo e andare a sentire una presentazione del suo libro.
Con l'acume che gli è proprio, Massimo Mantellini sul suo blog (che consiglio a tutti) analizza questo caso come un eccesso di fiducia, come una speranza mal riposta in uno strumento che, sostiene Mantellini, è definitivamente orientato alla relazione punto-a-punto e che non riusce ad aggregare se non per eventi politici (vedi popolo viola) perché è uno strumento che agisce secondo la "logica dei piccoli numeri".
Non so, non sono sicuro che la spiegazione di Mantellini mi convinca, ma credo che valga ancora la pena di riflettere su questo scollamento sempre più evidente tra "comunità virtuali" e "frustrazioni reali". Se Fb non riesce ad aggregare se non gruppi minuscoli off line, non riesco a capire cosa stiamo facendo, noi 400milioni online su quel sito. Appurato che non si tratta di amicizia, che tipo di relazione sociale attiviamo su Facebook?

sabato 10 aprile 2010

Metafore calzanti

Agli studenti di antropologia risulta difficile accettare sul serio che le metafore reggano la nostra vita quotidiana, che cioè il mondo sia percepito e conosciuto attraverso metafore. Non perché i miei studenti siano meno capaci di altri (anzi!) ma proprio perché uno dei valori forti della metafora, il suo essere efficace veramente come schema cognitivo, è quello di non essere percepita come tale, di rendersi invisibile.
Per spiegare la cosa cerco ogni anno qualche esempio che renda concreto questo concetto.
Ieri, ascoltando le "temperature in Italia" mi sono reso conto che c'è una metafora che regge la nostra concezione dell'Italia geografica, e non è quella dello stivale, come molti potrebbero pensare. Pensate a come vengono lette le temperature delle città italiane: si parte da Aosta, poi Torino, Milano, Genova, Bolzano, Verona, Venezia, Trieste, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Palermo, Cagliari.
Almeno dal punto di vista meteorologico, L'Italia è una pagina, e come tutte le pagine scritte in italiano si legge dall'angolo in alto a sinistra per finire nell'angolo in basso a destra (Cagliari è alla pagina successiva, per così dire). Mi chiedo se questa metafora abbia a che fare con l'uso a lungo letterario dell'italiano, lingua più scritta e letta che parlata, per secoli. Mi chiedo quale sia la metafora geografica di altri paesi, meno lunghi o meno stretti, come la Francia e la Gran Bretagna.
Penso che per tutta la vita ho considerato naturale che la lettura delle temperature iniziasse ad Aosta e finisse a Palermo, e mi chiedo quanto questa semplice immagine abbia influenzato il mio modo di concepire il Paese al di là del suo clima...

giovedì 8 aprile 2010

La città Portuense


Visualizza 02 La Città Portuense 10.04.10 in una mappa di dimensioni maggiori


Caro/a Studente/ssa di Antropologia culturale,
mi permetto di segnalarti questa bella iniziativa che si tiene sabato prossimo, alla quale sarò presente con la mia famiglia. Il gruppo che si è costituito attorno all'idea di "Primavera romana" organizza una serie di uscite a piedi per conoscere una Roma lontana dall'immagine da cartolina, ma comunque una città viva, con tutti i suoi problemi oltre alle sue bellezze. Se intendi seguire il modulo B del mio corso, la tua ricerca sul campo potrebbe essere proprio a fianco di questo gruppo di "ramblers", di camminatori dentro e attraverso la città, per documentare le loro aspettative e il loro progetto. Ti prego quindi di visionare il sito segnalato in fondo a questa mail, e dare un'occhiata al percorso di sabato prossimo. Se non puoi unirti questo sabato, ti informo comunque che le uscite saranno ancora numerose, e quindi tieni d'occhio il calendario sul sito di Primavera romana.


La Città Portuense

Sabato 10 aprile 2010
alle ore 10 presso la Porta Portese


Dopo la città Ostiense la città Portuense: continua l'esplorazione delle Sette Città Fuoriporta.
Attraverseremo le meraviglie e le ignominie di un territorio denso di storie dall'antichità ai giorni nostri, tra la sponda del Tevere e il Gianicolo.
La città Portuense ruota attorno ad un Bene Comune, l'ex Sanatorio Forlanini, complesso ospedaliero monumentale in dismissione il cui destino è appeso ad un filo come avremo modo di vedere. Un po' danza un po' processione, un percorso da scoprire insieme accompagnati dalle storie di chi del territorio ha cura e lo agisce in forme inedite e da tutti quelli che vorranno condividere competenze e conoscenze per disegnare insieme, camminando, una città diversa.

Per i dettagli dei luoghi e degli incontri 

giovedì 1 aprile 2010

Abdel Latif Chalikandri e Sabrina Lei, responsabili della casa editrice Jay Editore, presentano due lezioni nell’ambito del modulo di Antropologia culturale per la laurea magistrale.

Mercoledì 7 aprile 2010, ore 13.00
Eduard Said: Postcolonial & Secular Approach to Orientalism

Venerdì 9 aprile 2010, ore 9.00
Muhammad Asad: A Quest for European Muslim Identity

Entrambi gli incontri si tengono nell’aula T25, Facoltà di Lettere e Filosofia, Palazzina A, Roma Tor Vergata, via Columbia 1