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venerdì 17 maggio 2019

Diritti e rovesci. Un FATTO che non riesce a diventare NOTIZIA

Le righe seguenti hanno il solo scopo di convincervi a firmare questo appello per portare all'attenzione dell'opinione pubblica il caso di palese violazione dei diritti umani in corso a Giugliano. L'intento è quello di restituire un poco di umanità all'immagine pubblica dei rom. Che finora SOLO la Chiesa Cattolica si sia fatta sentire è un segnale molto grave dello stato morale del nostro paese.

450 persone, esseri umani, moltissimi minori, anche neonati, sono stati "espulsi" dal Comune di Giugliano, in provincia di Napoli, da alcuni giorni, con i comuni limitrofi che diramavano "note informative" di questo tenore:

Comune di Casapesenna
NOTA INFORMATIVA
Invitiamo la cittadinanza a rimanere in stretto contatto con le forze dell’ordine per segnalare eventuali anomalie che si potrebbero verificare dopo lo smantellamento del campo rom di Giugliano. Come amministrazione abbiamo recepito e divulgato alla nostra comunità l’informativa che abbiamo ricevuto. L’inclusione e la solidarietà sono valori imprescindibili per la nostra amministrazione e su questi abbiamo costruito la nostra azione di governo. Allo stesso tempo la sicurezza e la prevenzione rappresentano delle priorità assolute, anche perché solo gli abitanti di Casapesenna sanno quanto abbiamo faticato per contrastare l’illegalità nel nostro Paese. La nostra comunità ha certamente compreso lo spirito di comunicazione e saprà utilizzarla nella maniera più corretta senza allarmismi e discriminazioni.
#AvantiCasapesenna
#CasapesennaSolidale
#CasapesennaSicura
Oggi, venerdì 17 maggio, il quotidiano Avvenire riporta la fotonotizia in prima pagina, con un articolo a pagina 11, ma sul resto della "grande stampa" non c'è traccia di questo scandalo. L'Associazione 21 luglio segue da giorni la situazione, il suo Presidente, Carlo Stasolla, è al quinto giorno di sciopero della fame,  e alla Camera dei Deputati il 15 maggio è stata convocata una dolorosa conferenza stampa dove anche padre Zanotelli ha dato la sua accorata testimonianza.
Ci aggiorna Carlo Stasolla da Facebook:
La vicenda di Giugliano, come ogni violazione istituzionale dei diritti umani, tende a nascere e restare nel buio della cronaca. Gradualmente però sta diventato un caso internazionale.
Grazie al nostro lavoro di sensibilizzazione, frutto anche dell'appello sottoscritto sino ad ora da più di 1.000 persone, organisni ed istituzioni del Consiglio d'Europa e delle Nazioni Unite, per il nostro tramite, seguono costantemente gli sviluppi, ERIO (European Roma Information Office) ha rilanciato la notiza dello sgombero a livello europeo e Amnesty International, da Londra, ha lanciato un appello urgente internazionale indirizzando al primo ministro Conte una lettera nella quale si esortano le autorità italiane "a garantire alla comunità di Giugliano un alloggio, acqua e servizi igienici adeguati".
Quinto giorno di sciopero della fame, che si concluderà solo quando l'asticella che misura il livello di una condizione umana che può definirsi dignitosa, verrà riscontrata nella comunità rom accampata a Giugliano.
Importante è continuare a firmare l'appello, al quale ieri ha aderito l'attivista ed eurodeputata svedese Soraya Post, padre ebreo, madre rom.
Quel che è raccapricciante, dal mio punto di vista di antropologo che si occupa anche di mezzi di comunicazione di massa e di cittadino è che non sembra esserci nulla da fare: questo FATTO non è una NOTIZIA, non si riesce a farne parlare nel dibattito pubblico. Non mi accoderò alla lagna sui "giornalisti prezzolati" e mi chiedo piuttosto se questo sistema dell'informazione stia veramente selezionando la professionalità o non piuttosto il peggior professionismo. Vedo sempre più sopraccigli sollevati nel cinismo di chi la sa lunga, e sempre meno occhi puntati a cercare di capire la realtà in cui siamo immersi. Prima di esserne definitivamente sommersi.