Era tunisino. Era pregiudicato. E in più era fuori per colpa dell’indulto. Fate due più due (non fate indagini, mi raccomando, non fate una telefonata, non serve) e ne trarrete che è stato lui a massacrare la moglie, il figlioletto, la suocera e una vicina di casa, appiccando poi fuoco alla casa.
Poi “si scopre” che era in Tunisia da dodici giorni. Che tutti in zona lo sapevano, che il suocero lo ha scagionato immediatamente. Ma intanto le prime pagine dei giornali erano piene di “uscito con l’indulto massacra la famiglia”. Non ha neppure senso dire: Vergogna! Qui siamo oltre. Grazie magistratura, grazie libera stampa. Viene da vomitare.
Ho insegnato a Venezia, Lubiana, Roma, Napoli, Firenze, Cosenza e Teramo. Sono stato research assistant alla Queen's University of Belfast e prima ho vissuto per due anni in Grecia, per il mio dottorato. Ora insegno a Tor Vergata e nel campus romano del Trinity College di Hartford (CT). Penso che le scienze sociali servano a darci una mano, gli uni con gli altri, ad affrontare questa cosa complicata, tanto meravigliosa quanto terribile, che chiamano vita.