Stamattina avevo postato uno scherzo sul futuro di Google, che tra qualche anno ci dirà dove abbiamo ficcato quelle maledette chiavi della macchina che non troviamo più, ma poco fa ho scoperto che la cosa è meno improbabile di quel che sembrava. Si chiama SynBio, (Synthetic Biology) ed è la possibilità di lavorare con le nanotecnologie a livello molecolare. Ecco un pezzo dell'articolo di Rudy Rucker su Newsweek (che traduco giusto per fare pendant col pezzo in inglese scritto stamattina):
Una cosa che mi piacerebbe subito sarebbero un po' di batteri radiosensibili etichettati individualmente che potrei spargere in giro per casa. Una volta che questi "germi URL" sono stati sparpagliati, sarei in grado di fare ricerche con Google per tutti gli oggetti che possiedo: basta con le chiavi e gli occhiali che non si fanno trovare!
L'articolo per intero (che prosegue poi su toni molto più fantascientifici) si trova qui.
Ho insegnato a Venezia, Lubiana, Roma, Napoli, Firenze, Cosenza e Teramo. Sono stato research assistant alla Queen's University of Belfast e prima ho vissuto per due anni in Grecia, per il mio dottorato. Ora insegno a Tor Vergata e nel campus romano del Trinity College di Hartford (CT). Penso che le scienze sociali servano a darci una mano, gli uni con gli altri, ad affrontare questa cosa complicata, tanto meravigliosa quanto terribile, che chiamano vita.