The Dead
The dead are always looking down on us, they say,
while we are putting on our shoes or making a sandwich,
they are looking down
through the glass-bottom boats of heaven,
as they row themselves slowly through eternity.
They watch the tops of our heads moving below on earth,
end when we lie down in a field or on a couch,
drugged perhaps by the hum of a warm afternoon,
they think we are looking back at them,
which makes them lift their oars
and fall silent and wait,
like parents,
for us to close our eyes.
I Morti
I morti guardano sempre in giù, verso di noi, si dice,
mentre ci mettiamo le scarpe o prepariamo un panino,
guardano in giù
attraverso le navi dal fondo di vetro del paradiso,
mentre remano lentamente attraverso l’eternità.
Guardano le cime delle nostre teste che si muovono giù sulla terra,
e quando ci sdraiamo in un campo o sul divano,
magari storditi dal ronzio di un caldo pomeriggio,
pensano che anche noi li stiamo guardando,
e allora sollevano i remi
e tacciono e aspettano,
come dei genitori,
fino a quando chiudiamo gli occhi.
Ho insegnato a Venezia, Lubiana, Roma, Napoli, Firenze, Cosenza e Teramo. Sono stato research assistant alla Queen's University of Belfast e prima ho vissuto per due anni in Grecia, per il mio dottorato. Ora insegno a Tor Vergata e nel campus romano del Trinity College di Hartford (CT). Penso che le scienze sociali servano a darci una mano, gli uni con gli altri, ad affrontare questa cosa complicata, tanto meravigliosa quanto terribile, che chiamano vita.