Con oltre 600 iscritti, un corso di Antropologia culturale, al momento della valutazione, diventa anche un corso sulla “folla” e le sue reazioni. So benissimo che gestire le lezioni e l’informazione con la didattica a distanza non è semplice, ma sono anni che mi sforzo di essere il più esaustivo possibile, e solo il programma d’esame è un testo lungo cinque pagine, con indicazioni puntuali sui testi, sulle modalità delle lezioni e anche su “metodi e criteri di verifica dei risultati d’apprendimento”. Si dice, per esempio:
PER OGNI
MODULO prova scritta (una cinquantina almeno di domande a risposta multipla su
piattaforma ClassMarker) e relazione finale da comporre a casa secondo le
specifiche indicate nella “cartella studenti” contenuta online nella cartella
“dispensa”.
Quindi 6cfu = un esame scritto
e una tesina; 12cfu = due esami scritti e
due tesine.
Ma non sortisce alcun affetto, e mi trovo
a rispondere a molte mail dubbiose che mi chiedono se e come sarà l’esame
di gennaio, o di febbraio, o di luglio. Se sarà scritto o sarà orale.
Addirittura, circola voce che oltre
ai due esoneri scritti che ho fatto, oltre alla tesina che pretendo, io mi
metta anche a esaminare oralmente 600 e passa studenti.
Grazie della fiducia nella mia energia
vitale, ma non è proprio il caso.
Chi ha fatto i due esoneri e ha preso un
voto medio anche solo vicino alla sufficienza e mi ha già mandato la tesina,
deve solo fare una cosa, cioè iscriversi sul Delphi all’esame di Antropologia
culturale con il codice del suo piano di studi, e poi mettersi al calduccio e
aspettare che arrivi via mail il verbale con il voto proposto. NON deve fare
altro.
Sono ancora sommerso di tesine da
correggere, e districarsi tra doppi invii, tripli invii e quadrupli
invii non è facile. Eppure, nel frattempo, ma guarda un po’, la mia vita scorre
comunque inesorabilmente con i miei altri impegni, con le altre scadenze e con
le altre relazioni sociali che non mi costringono nel ruolo di professore.
Se riusciamo ad accordarci, ne usciremo
salvi tutti e tutte, alla fine: fate gli scritti (uno per la parte
generale, uno per la monografia, uno per il modulo B per chi ce l’ha), e fate
la tesina seguendo le molte indicazioni date nella Cartella studenti, e poi
passate oltre e iniziate a studiare un’altra materia, o pensate alla tesi se
questo è l’ultimo esame. Entro un paio di settimane dalla data di
appello a cui vi siete iscritti riceverete il verbale con il voto. Se non
accettate, non dovete far altro che rifiutare e vi segnerò “assenti” all’esame
e potete ripresentarvi agli appelli successivi per rifare il test scritto (o i
test scritti) per cui avete preso un voto troppo basso per voi.
So perfettamente che questo non è il
massimo quanto a organizzazione, ma tenete conto che Antropologia culturale
è uno degli esami più numerosi per studenti di tutto l’Ateneo, e non
siamo in molti del Settore qui a Tor Vergata…
Dai, tenete duro e ce la faremo. Buon anno
a tutte e tutti.