Questa nona lezione può apparire confusa e forse lo è, ma rappresenta il tentativo di congiungere gli argomenti la prima parte del corso a una seconda parte più sperimentale, che cerca di spiegare cognitivamente ed evoluzionisticamente il fondamento della religione.
Il testo di riferimento per questa parte, lo vedremo più avanti, è Il Bonobo e l'Ateo di Franz de Waal.
L'anello di congiunzione tra De Waal e l'antropologia delle religioni che abbiamo avuto modo di vedere fino a ora, è pensieri lenti e veloci di Daniel Kahneman, spiegato in questo Ted Talk
Kahneman ci mostra quanto le nostre credenze siano difficili da inquadrare in un sistema razionale e quanto sia praticamente impossibile la corrispondenza tra morale e razionalità.
Crediamo che la nostra mente pensi qualcosa perché lo ha argomentato, ma la realtà è totalmente all'opposto: la maggior parte del tempo pensiamo qualcosa perché qualcuno in cui crediamo e di cui ci fidiamo (someone we believe and trust, fiducia e fede allo stesso tempo) ce lo ha detto.
Quando crediamo nella conclusione, crediamo nell'argomentazione.
Perché succede questo? Per lo stesso motivo per cui abbiamo dei pregiudizi, per lo stesso motivo per cui la nostra mente tende alle euristiche. Perché è stato per la nostra specie evolutivamente vantaggioso.
Quando crediamo nella conclusione, crediamo nell'argomentazione.
Perché succede questo? Per lo stesso motivo per cui abbiamo dei pregiudizi, per lo stesso motivo per cui la nostra mente tende alle euristiche. Perché è stato per la nostra specie evolutivamente vantaggioso.
Il libro di de Waal ci mostra chiaramente quanto non siamo poi dissimili dalle altre famiglie di primati - apparteniamo alla stessa superfamiglia , gli Hominoidea.
Come vedremo più avanti poi, non solo i primati, ma molti mammiferi posseggono una qualche idea di morale, un codice etico di comportamento utile al gruppo sociale di riferimento.