Antropologia culturale Modulo A Lezione 04 registrata l'8 ottobre 2025
Ci piace dire che la cultura è condivisa. È una frase che suona bene, quasi ovvia, e infatti la ripetiamo come un mantra universitario, tipo “la Terra gira intorno al Sole” o “il cliente ha sempre ragione”.
Ma se fosse davvero così semplice, non servirebbero gli antropologi.
La verità è che la cultura non è mai solo
condivisa: è incorporata. Ce la portiamo addosso, nel corpo, nei gesti,
nelle abitudini che impariamo senza pensarci. Non la pensiamo, la facciamo.
Pensate a come vi muovete in un autobus pieno, o a come vi stringete la mano, o a come reagite se qualcuno vi tocca il braccio mentre parla. Tutto questo non l’avete deciso: l’avete appreso, imitato, ripetuto, fino a farlo diventare naturale. È cultura che si è fatta carne, abitudine incarnata.
Ecco allora il problema del “condiviso”:
sembra dire che basta parlarci per capirci. Ma non è così. Io e te possiamo
usare le stesse parole e vivere mondi diversi, perché la cultura non passa solo
dai concetti, ma dal modo in cui li abitiamo con il corpo.
Per questo a lezione insisto tanto sulla
differenza tra sapere e saper fare. Non basta sapere come si balla un tango per
ballarlo davvero. Come non basta sapere che “bisogna rispettare gli altri” per
riuscirci nel traffico di Roma.
La cultura non è un manuale di istruzioni.
È una memoria muscolare collettiva.
È il corpo che si ricorda per noi.