In Italia prendiamo parte, oltre a quella per le politiche nostrane, a due altre campagne elettorali: la presidenziale americana e quella francese. Parlo di campagne in cui i mass media si schierano, come se i loro lettori fossero anche elettori. Francamente, l’interesse mi pare sproporzionato all’entità dell’evento, ma forse ha a che fare con il nostro inevitabile provincialismo. Stati Uniti e Francia sono di gran lunga i paesi a cui guardiamo quando pensiamo genericamente all’estero, ben più che la Gran Bretagna o la Germania.
Allora Prodi manda un video alla Segò, e Berlusconi fa le corna per Sarkò. Ohibò!
Quand’è che questo nostro Paese la smetterà di pulcinelleggiare, sempre e comunque, e diventerà un Paese che fa politica, invece di fare il tifo?
Ho insegnato a Venezia, Lubiana, Roma, Napoli, Firenze, Cosenza e Teramo. Sono stato research assistant alla Queen's University of Belfast e prima ho vissuto per due anni in Grecia, per il mio dottorato. Ora insegno a Tor Vergata e nel campus romano del Trinity College di Hartford (CT). Penso che le scienze sociali servano a darci una mano, gli uni con gli altri, ad affrontare questa cosa complicata, tanto meravigliosa quanto terribile, che chiamano vita.