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venerdì 15 febbraio 2019

Massimo Rosati Seminars. Seconda edizione


Ho conosciuto Massimo Rosati nel 2000, quando era un giovane ricercatore e si era appassionato di Durkheim al puto di proporre una nuova traduzione delle Forme elementari della vita religiosa alla casa editrice Meltemi, dove allora lavoravo come redattore. Mi era subito piaciuto quel giovane studioso dal tono pacato, non certo espansivo nei modi, scrupolosissimo nel fare il suo lavoro.
L’ho ritrovato nel 2008 all’Università di Roma Tor Vergata, quando ho vinto il mio posto da ricercatore e lui, provenendo dall’Università di Salerno, era già professore associato di Sociologia generale. Abbiamo presto iniziato a collaborare, a organizzare qualche cosa assieme, anche a parlare un poco dell’orizzonte più ampio degli studi delle nostre rispettive discipline.
Massimo Rosati se ne è andato troppo presto, all’improvviso, cinque anni fa.
Oggi, a pochi giorni dall’anniversario della sua morte, vogliamo ricordarlo per il suo tema di ricerca principale, quello cui stava lavorando quando è mancato, vale a dire il tema del Postsecolare e come questo approccio imponga un ripensamento profondo del modo in cui ci avviciniamo allo studio scientifico delle religioni.
Kristina Stoekl ha lavorato con Massimo proprio a Tor Vergata e ora da Innsbruck riprende con vigore la questione del postsecolare applicandola al mondo del Cristianesimo Ortodosso, in particolare al caso russo.
Se vorrete essere presenti sarà un modo per aggiornarsi su un tema di punta delle riflessione sugli studi religiosi e per ricordare, anche nel piccolo momento conviviale al termine del seminario, un giovane studioso che, purtroppo, non è vissuto abbastanza per diventare il maestro che molti di noi stanno cercando da tanto tempo.