"Il bonobo e l'ateo" è scritto contro gli evoluzionismi e i degenerazionismi morali.
Secondo De Waal (e io condivido), Non siamo sulle soglie di un progresso razionale, dell’uscita definitiva dalla selva dell’orrore religioso, come vorrebbero gli atei militanti, né le vittime di un crollo morale dovuto alla perdita di Dio, come vogliono invece gli atei devoti. Un quadro di Jeronimous Bosch regge nei vari capitoli il discorso che de Waal intende affrontare: incarna bene il suo voler essere una prospettiva, quel che il mondo avrebbe potuto essere se gli uomini fossero rimasti sulla soglia della coscienza di sé.
Il seme di questa moralità animale è l'Empatia.
Gli animali sono in gradi di provare EMPATIA e prendersi cura di chi è sconfitto. Di questo sono capaci non solo i mammiferi, ma anche gli uccelli.
La capacità empatica sembra essere garantita dal ruolo dell’ossitocina, che è fortemente coinvolta nelle cure parentali animali come in quelle umane:
Questo legame ci induce a prestare attenzione al ruolo specifico che le femmine hanno nei gruppi di bonobo (pag 15). La scoperta del bonobo come specie nel 1929 ha attirato l’attenzione per la loro sensibilità e intelligenza, oltre che per le loro pratiche sessuali, utili strumento di risoluzione dei conflitti e rinsaldamento dei legami all’interno dei gruppi.
Si può quindi osservare a pag. 20 come ci sia un contrasto tra scimpanzè, patrilinei e inclini alla violenza (POLITICA libro de Wall sul potere) e bonobo, matrilinei, anche matriarcali e poco inclini al conflitto.
Perchè mostrarci queste differenze? Per evitare di incappare nell'orrore di guardare agli uni o agli altri come ai nostri possibili antenati o possibili alter ego.
La questione è leggermente diversa e rimanda ad antenati coevi.
A ogni modo, il nodo centrale è il seguente:
la moralità degli umani come capacità di provare senso della COMPASSIONE e dell’EQUITÀ deriva dalla nostra natura ANIMALE (per il fatto di essere mammiferi, tutti in grado di prendersi cura della prole e tutti rilasciatori di ossitocina, che consente l’empatia.
In altre parole, la morale non è né in un soggetto fondatore esterno (Dio o altri esseri sovrumani) la cui morte porterebbe alla perdita di qualunque senso, né nella nostra ragione superiore, in grado di razionalizzare le pratiche vantaggiose per sé o per il proprio gruppo.
Ci sarebbe poi tutto un discorso da fare su cosa significano egoismo e altruismo veramente e su quanto sia infondata la teoria secondo la quale l'essere umano è naturalmente egoista e l'altruismo rappresenti solo una patina dell'agire umano. Ma questo, se volete approfondirlo, lo avete nel video della lezione (e nel libro di De Waal).