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mercoledì 23 ottobre 2024

La costruzione culturale di somiglianza e differenza: gusto e disgusto; noi e loro; simile e diverso. Lezione #03 di Antropologia culturale PIETRO VERENI per Tor Vergata

 

LEZIONE Numero 03 registrata il 7 ottobre 2024

 

1. Introduzione al simbolismo della cultura

Il professore inizia la lezione ricordando agli studenti che la cultura è una rete simbolica. Il focus è sulla dimensione semiotica, dove ogni cultura interpreta il mondo attraverso una serie di segni e simboli che rappresentano significati complessi. Questo approccio permette di analizzare come gesti, oggetti e comportamenti assumano diversi significati all'interno di contesti culturali specifici. Viene introdotta l’idea che, attraverso la comprensione dei simboli, si può decifrare il sistema culturale di una società.

2. La metafora del disgusto e del gusto

In questa parte, riprendendo il “Modello di Bourdieu” introdotto nella lezione precedente, il docente esplora il concetto di gusto come senso fisico, estetico e morale. Il gusto nasce come percezione fisiologica, ma viene "dirottato" dalla cultura per indicare ciò che è socialmente o moralmente accettabile. Il disgusto verso qualcosa di fisicamente sgradevole, come il cibo avariato, diventa anche una metafora per giudicare persone o azioni moralmente ripugnanti. Il docente cita esempi, come l'atteggiamento dei bianchi nei confronti dei linciaggi di afroamericani negli anni '20, mostrando come ciò che è disgustoso o piacevole può variare culturalmente.

3. Costruzione culturale del noi e loro

A partire dall'analisi del gusto, il professore introduce il tema dell'etnocentrismo. Spiega che la cultura tende a creare divisioni tra il noi e il loro, utilizzando criteri di somiglianza e differenza. L'etnocentrismo porta le persone a percepire la propria cultura come superiore e a giudicare negativamente gli altri gruppi. Tuttavia, queste differenze non sono biologiche, ma culturali, e vengono apprese attraverso il processo di socializzazione. Il docente riflette su come la cultura non solo costruisca identità collettive, ma anche gerarchie tra gruppi sociali.

4. L’apprendimento culturale e il relativismo

Il concetto di apprendimento culturale viene approfondito come un processo che coinvolge imitazione, interiorizzazione e confronto. Il professore spiega che le norme sociali e morali vengono trasmesse attraverso l'educazione e l'esperienza, creando una visione del mondo specifica per ciascuna cultura. Questo porta alla necessità di considerare il relativismo culturale, cioè il fatto che i giudizi morali devono essere contestualizzati all'interno delle rispettive culture, poiché ciò che è normale in una società può essere anormale o ripugnante in un'altra.

5. Il nazionalismo metodologico

Uno dei temi centrali della lezione è il nazionalismo metodologico, ovvero la tendenza a considerare le persone della stessa nazione come omogenee e profondamente diverse da quelle di altre nazioni. Questo è un errore, sostiene il professore, poiché la realtà è molto più sfumata. Porta l'esempio di una signora romana, di suo nipote e di una signora ucraina che da molti anni si prende cura di un vedovo romano, evidenziando come le somiglianze più profonde nelle pratiche e nell’immaginario sono tra le due signore, pur se hanno passaporti diversi, e non tra la signora romana e suo nipote, che pure sono parenti stretti e hanno la stessa cittadinanza. Il nazionalismo metodologico sopravvaluta le differenze tra nazioni e sottovaluta quelle interne a una nazione.

6. Similitudine e differenza come base del giudizio culturale

In questa parte, il docente discute come le culture utilizzino criteri di somiglianza e differenza per classificare persone, oggetti e pratiche. Questo processo simbolico è alla base della creazione di categorie sociali e identitarie. Viene sottolineato che il modo in cui vediamo le somiglianze e le differenze è appreso e varia da cultura a cultura. Questo ha conseguenze importanti sul piano morale, politico ed economico, poiché le categorie culturali influenzano il modo in cui interagiamo con il mondo.

7. Conclusione: la cultura come rete condivisa

Infine, la lezione si conclude con una riflessione sulla cultura come rete condivisa. Perché la cultura funzioni, ci deve essere una base di condivisione tra i membri di una società. Sebbene ci sia spazio per l'innovazione e la sovversione delle regole culturali (come accade nell'arte), la comunicazione e la convivenza sociale richiedono un sistema di significati condivisi. La cultura permette di stabilire chi appartiene al "noi" e chi al "loro", e questo processo è essenziale per la costruzione delle identità sociali e dei legami di fiducia all'interno della società.

 

LETTURE DI RIFERIMENTO PER QUESTA LEZIONE

·        FILE 05 – Il modello di Bourdieu (per quanto riguarda il gusto)

·        FILE 01- Appunti introduttivi sul concetto antropologico di cultura (per quanto riguarda la nozione che “la cultura è condivisa”)

·        FILE 11- Antropologia e nazionalismo

·        FILE 07 – Harari da animali a dei (non toccato, di fatto)