Lezione numero 08 registrata il 18 ottobre 2024
Introduzione e organizzazione
della lezione
La lezione si apre con una
riflessione sul percorso del corso e l’importanza di collegare gli argomenti
trattati. Il docente presenta i contenuti della lezione, che si concentreranno
sul concetto di nazionalismo, esaminando autori fondamentali come Elie
Kedourie, Ernest Gellner e Benedict Anderson. Viene inoltre annunciata la
lettura del saggio di Clifford Geertz, “Gli usi della diversità”, che
sarà introdotto alla fine della lezione.
Il nazionalismo come
costruzione moderna
Si introduce la questione del nazionalismo,
chiarendo che si tratta di un fenomeno storico recente, che emerge con la
nascita degli stati nazionali moderni. Elie Kedourie critica il
nazionalismo, sostenendo che sia un’ideologia artificiale, nata in
Europa all'inizio dell’Ottocento, che stabilisce criteri arbitrari per definire
le popolazioni degne di autogoverno. Kedourie sottolinea tre elementi chiave
che hanno favorito la diffusione del nazionalismo:
1.
Una
rivoluzione filosofica avviata dal
pensiero tedesco, in particolare da Kant e Fichte, che attribuisce un
ruolo essenziale al linguaggio nella formazione dell’identità collettiva.
2.
L’esclusione
sociale degli intellettuali, che porta
alla ricerca di una nuova appartenenza politica.
3.
La rottura
delle grandi ecumene religiose, come la
cristianità medievale, che lascia spazio a nuove forme di identificazione
politica.
Nazionalismo e modernizzazione:
la teoria di Ernest Gellner
Si analizza la teoria di Ernest
Gellner, che collega il nazionalismo alla modernizzazione e al capitalismo.
Secondo Gellner, il nazionalismo non è una causa della nascita degli stati
nazionali, ma piuttosto il loro effetto. Con la crescita economica e la
trasformazione delle economie agricole in economie industriali, diventa
necessario uniformare la popolazione per garantire produttività e
competitività. Gli stati moderni devono quindi:
- Rompere le vecchie strutture sociali e culturali
locali, che sono troppo rigide
per adattarsi al mutamento economico.
- Creare una lingua nazionale unitaria, imponendola attraverso l’educazione obbligatoria.
- Promuovere la mobilità sociale e geografica, per facilitare l’adattamento alle nuove esigenze
del mercato.
Gellner evidenzia come il
nazionalismo sia funzionale alla costruzione di una società in cui le persone
possano essere flessibili e adattabili, invece che vincolate a
tradizioni locali statiche. L’educazione e la diffusione di una lingua
nazionale servono a creare cittadini omogenei, pronti a inserirsi nel sistema
produttivo moderno.
La comunità immaginata di
Benedict Anderson
Il concetto di comunità
immaginata di Benedict Anderson aiuta a spiegare come si formi il
senso di appartenenza nazionale. Anderson definisce la nazione come una comunità
politica immaginata, limitata e sovrana. È "immaginata" perché i
membri di una nazione non si conoscono tra loro, ma condividono una percezione
comune di appartenenza. È "limitata" perché ogni nazione riconosce la
presenza di altre nazioni, e "sovrana" perché nasce in un'epoca in
cui le monarchie divine perdono legittimità a favore della sovranità popolare.
Un fattore cruciale nella
costruzione delle nazioni è il capitalismo a stampa:
- La diffusione dei giornali e dei romanzi
permette alle persone di immaginarsi parte di una comunità più ampia.
- La stampa uniforma la lingua, creando una base
comune di comunicazione tra cittadini.
- La lettura simultanea di testi nazionali rafforza il
senso di identità condivisa.
La stampa non è stata creata
con l’intento di formare nazioni, ma la logica commerciale della diffusione dei
libri ha portato alla standardizzazione linguistica e alla creazione di uno
spazio culturale nazionale.
Nazionalismo e religione: un
rapporto inscindibile
Un aspetto centrale della
lezione è la riflessione sul rapporto tra nazionalismo e religione. Il
docente sfida la visione comune che considera il nazionalismo una forma
secolarizzata di religione e propone una lettura inversa: il nazionalismo è
esso stesso una forma di fede. Gli esempi della guerra in Ucraina, del
conflitto israelo-palestinese e della crisi in Libano mostrano come il
nazionalismo sia intriso di elementi trascendenti. Si parla del concetto di "popolo
eletto", che non è esclusivo della religione ebraica, ma è presente in
molte ideologie nazionaliste.
L’idea che le lotte politiche
siano esclusivamente secolari è una semplificazione: i leader nazionalisti
spesso attingono a retoriche religiose per legittimare le loro azioni e
motivare i cittadini. Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, è prima di
tutto un teologo, e lo stesso si può dire per molti esponenti politici
israeliani e islamisti.
Il ruolo della cultura nella
costruzione dell’identità
Si passa poi a una riflessione
più ampia sulla fragilità e flessibilità della cultura. Si discute il
concetto di effetto cricchetto, introdotto da Joseph Henrich e
Michael Tomasello, secondo cui le innovazioni tecnologiche si accumulano
nel tempo, mentre le idee e i valori morali possono cambiare drasticamente tra
una generazione e l’altra. La cultura non è statica, ma è sempre in evoluzione.
Si esamina anche il Dunning-Kruger
effect, che evidenzia la correlazione inversa tra competenza e sicurezza
nelle proprie affermazioni: chi sa poco su un argomento tende a essere più
sicuro delle proprie opinioni rispetto a chi ha una conoscenza più
approfondita.
Conclusione e collegamenti
futuri
La lezione si chiude con una
riflessione su come il nazionalismo sia uno strumento di disciplinamento
sociale che ha permesso agli stati moderni di uniformare le popolazioni e
renderle economicamente e politicamente efficienti. Si anticipano le prossime
lezioni, che tratteranno il metodo etnografico e le trasformazioni delle
comunità immaginate nell’era digitale.
Si sottolinea l’importanza di studiare con attenzione il saggio sul nazionalismo, poiché molte domande del test saranno basate su questi concetti. Il docente ribadisce che il mondo contemporaneo non è più regolato dalle stesse logiche del passato, e che la diffusione di nuovi mezzi di comunicazione sta trasformando le identità nazionali in modi imprevedibili.