Ho seguito con sgomento e dolore gli avvenimenti della striscia di Gaza, in queste ultime tre settimane. Non avevo la forza e il tempo di articolare il mio pensiero, così chiaramente distante dai filosionisti della destra e dai filopalestinesi della sinistra. Cercavo il tempo di dare forma alle mie idee: la legittimità inviolabile dello Stato di Israele ad esistere, e l'orrore per i civili palestinesi massacrati a quel modo. Il diritto dei palestinesi a vivere in uno stato sovrano e la ripugnanza che mi dà Hamas e tutto quel che significa politicamente.
Sergio Baratto e Antonio Moresco, su Ilprimoamore, hanno scritto un pezzo memorabile, lucido e commovente, spietato nell'analisi e insieme speranzosamente rivolto al futuro. Io lo sottoscrivo in pieno, parola per parola, lettera per lettera: le loro parole sono le mie parole. E spero che possano diventare le parole di molti, per fare il possibile perché questo strazio di dolori disumani abbia finalmente fine.
Ho insegnato a Venezia, Lubiana, Roma, Napoli, Firenze, Cosenza e Teramo. Sono stato research assistant alla Queen's University of Belfast e prima ho vissuto per due anni in Grecia, per il mio dottorato. Ora insegno a Tor Vergata e nel campus romano del Trinity College di Hartford (CT). Penso che le scienze sociali servano a darci una mano, gli uni con gli altri, ad affrontare questa cosa complicata, tanto meravigliosa quanto terribile, che chiamano vita.