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mercoledì 4 giugno 2008

Nostalgia da tavolino

In Surrogati di presenza, un libro che per alcuni versi trovo irritante ma comunque ricco di ottime intuizioni, Franco La Cecla offre un’interessante interpretazione di un tema che ho affrontato altre volte in questo blog, vale a dire il rapporto tra Internet e nostalgia, e in generale tra identità e revival. Dice La Cecla:

I media sono formidabili provocatori di nostalgia, perché sono essenzialmente evocativi: è l’evocazione la vera trasmissione che producono […] Chi oggi parla di ciò che accade nella rete, per esempio, parla di cinismo, di nichilismo, ma non afferra a fondo che il carattere nostalgico della rete stessa è sostanziale, non accessorio. La rete, simulando la realtà, sostituendola, la evoca, evoca con struggimento l’incontro che postula (p. 19).

Il punto forte è che ci spiega l’effetto Blade Runner che sembra pervadere il mondo: se i media trasmettono l’evocazione, posso provare effettivamente nostalgia per qualcosa che non ho mai sperimentato, dato che vengo colpito mediaticamente dalla sua ombra, dal suo “ricordo” (che è ricordato da qualcun altro, ma che posso esperire come fosse un ricordo mio).

Il punto debole è che anche questa proposta interpretativa tende a separare “la realtà” da “i media” (almeno i new ones), come se stare di fronte a un computer pigiando tasti o facendosi venire dolore al braccio a forza di mouse non fosse “reale”, tanto quanto scrivere una lettera o parlare al telefono.