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mercoledì 4 ottobre 2017

Antropologia culturale #01

04 10 2017 La cultura è appresa.
Abbiamo iniziato oggi il corso di Antropologia culturale. L'aula era un forno colmo di almeno 120 studenti, una buona notizia per l'antropologia culturale, ma un mezzo disastro per chi frequenta, dato che le condizioni di insegnamento/apprendimento sono onestamente disagiate. Farò il possibile per avere un'aula più grande, ma per ora non pare ci siano molte alternative disponibili.
L'inizio del corso è stato un po' così, caotico.
Il primo punto che mi interessava mettere a fuoco era la RILEVANZA della disciplina. L'antropologia culturale, per quanto possa apparire una collezione di stranezze, è in realtà una disciplina che parla a noi e (anche) di noi, che ci consente di capire per contrasto alcuni meccanismi simbolici che attiviamo e di cui siamo parte ma di cui non necessariamente siamo coscienti. Ho introdotto la questione della attuale rilevanza del settore M-DEA/01 (discipline demoetnoantropologiche) che il Ministero ha iniziato da considerare essenziali nella formazione dei docenti italiani: per partecipare ai concorsi per l'insegnamento i laureati italiani dovranno d'ora in poi avere in curriculum anche 24 cfu presi in 4 ambiti: pedagogico (settori M-PED), psicologico (settori M-PSI), didattico (M-PED/03 e /04 più tutti i settori "didattica della disciplina X", lì dove esistono) e antropologico (M-DEA/01,  il mio, M-FIL/03 e L-ART/08). Quest'ultimo ambito copre LA DIVERSITA' che gli insegnanti potrebbero incontrare in classe, per via dell'immigrazione che ha portato nelle nostre scuole le "seconde generazioni". Insomma, anche il Ministero si è finalmente reso conto che non possiamo più stare senza una riflessione sistematica sulla diversità, sul suo significato e sulla sua gestione, e sicuramente l'Antropologia culturale è una disciplina che si pone come obiettivo specifico la comprensione di questa diversità nella quale siamo sempre più circondati. L'antropologia culturale è una scienza osservativa che applica i suoi metodi di osservazione e oggettivazione anche al soggetto che osserva (RIFLESSIVITA')
Andando a zonzo con il discorso, abbiamo collegato quindi la presenza delle seconde generazioni nelle scuole e nella società italiana alla questione della cittadinanza.

PRIMA DOMANDA Quale abbiamo identificato essere la ragione principale per cui uno stato pratica lo ius soli e un altro stato pratica lo ius sanguinis? Perché l'Italia sembra così profondamente dibattuta su questo argomento?

Abbiamo poi iniziato ad affrontare una definizione scientifica di cultura, diversa da quella che potremmo avere nel senso comune. Per gli antropologi, possiamo dire che la cultura è tutto il SAPERE APPRESO, e abbiamo elaborato la formula

Cultura = Sapere totale - sapere innato.

SECONDA DOMANDA Presentate qualche esempio di vostra selezione (possibilmente non compreso in quelli individuati a lezione) si comportamento umano innato.

Un punto veramente essenziale della lezione è stato questo: la quota di comportamento innato tra gli umani è infinitamente inferiore rispetto a quella che qualunque altro animale può avere, e anzi tendiamo a considerare più intelligenti o più evoluti quegli animali che sono più disponibili ad apprendere (uno scarafaggio vs. un cane). Gli esseri umani, anzi, sembrano incapaci di assumere qualunque comportamento, anche innato, se non lo declinano secondo qualche forma di STILE CULTURALE, di forma inevitabile e necessaria in cui quel comportamento appare. Esempio del linguaggio: è una facoltà sicuramente innata dell'uomo, la disposizione al linguaggio, la capacità cioè di apprendere uno o più linguaggi, eppure non c'è modo di apprendere un linguaggio "neutro" e avrà sempre una forma specifica, un accento, insomma uno stile riconoscibile.

Abbiamo poi concluso la lezione aprendo la questione della differenza tra modalità FORMALI e INFORMALI di apprendimento.
Nella seconda lezione riprendiamo alcuni di questi punti e proseguiamo cercando di lavorare, se ci arriviamo, su un altro punto essenziale che definisce la culturale, vale a dire il suo essere CONDIVISA.

PS Ho controllato e  in effetti il modulo di iscrizione online è perfettamente funzionante. Chi non l'ha già fatto per cortesia lo compili, costa trenta secondi e per me è un grande sostegno per capire da che parte andare e come organizzarmi.

PPS Per collaborare a questo blog scrivete le vostre risposte come "commenti" del blog, non inviatemi mail. Se ho tutti i vostri feedback in un posto solo (qui) posso provare a tenere la situazione sotto controllo (non ce la farò mai, in realtà) ma se devo cominciare a raccattare le vostre risposte su social diversi (posto questo anche su Facebook, ad esempio) allora la faccenda sarebbe del tutto ingestibile.